Come comporre il piano editoriale per il blog

Ricevo sempre più richieste che riguardano la gestione del blog, come comporre il piano editoriale, su cosa basare i titoli e i contenuti?

Alla fine dell’anno ti avevo parlato, in modo più generico, di come strutturare il calendario editoriale che riguardasse anche i tuoi social, perché, si sa, la comunicazione dev’essere condivisa tra i canali, partire dal sito e poi giungere ai social.

Quindi, in questo articolo vedremo più approfonditamente come comporre il piano editoriale per il blog.

Piano editoriale per il blog: che significa e come partire

Trovarsi di fronte alla pagina vuota della sezione Articoli del tuo sito WordPress non è una bella sensazione. Devi scrivere un articolo, e questo lo sai. Sai bene che il blog va aggiornato in modo continuativo, altrimenti non ha senso. Un sito statico, composto di sole pagine (per esempio, quella dei Servizi) e che, dunque, per forza di cose, si aggiorna pochissimo, non aiuterà il tuo posizionamento organico, la famosa SEO.

Perché? Perché il crawler di Google gira, e quando arriva sul tuo sito vede che è un bel po’ che non lo aggiorni, allora deciderà che i contenuti non sono più freschi, non più adatti a rispondere alle ricerche degli utenti.

Il blog ti serve, anche solo una volta al mese,  ad aggiornare il tuo sito. Come prima cosa, perché ti serve a molto altro.

A rispondere alle ricerche degli utenti, dicevamo. Questa è la chiave di volta per comporre il tuo piano editoriale, per avere una serie di titoli (diciamo 12, per un anno, che ovviamente potrai modificare a seconda delle novità), pronti da sviluppare. I tuoi titoli, i tuoi argomenti, devono partire dalle ricerche degli utenti. Ti devi impegnare, insomma, a fare una buona keyword research.

Cerca le tue parole chiave e decidi i tuoi titoli

Devi fare un po’ di ricerca su Google, partendo da questi punti cardine:

  • di cosa parlano i competitor (non significa copiare, ma farsi un’idea, sapere di cosa si parla nel settore)
  • quali sono gli argomenti più ricercati
  • inizia a digitarli proprio sulla barra di Google: cosa ti suggerisce? Segnati tutto
  • utilizza dei tool di ricerca che offrono dei servizi gratuiti di base: Seozoom oppure Moz
  • tramite questi potrai controllare la difficoltà di posizionamento delle parole chiave, sotto il 50% è ancora fattibile
  • cerca le novità del settore, i trend
  • immagina come cercano le persone su Google

Questo ultimo punto è banalissimo, ma per nulla scontato. Noi cerchiamo su Google ogni giorno, eppure noto che quando si tratta di pensare la strategia SEO per la propria attività (le parole chiave!), le persone vanno in confusione. Immagina di essere il tuo futuro cliente che sta cercando informazioni, cosa cercherebbe su Google?

Sì, perché il blog, gli articoli, il piano editoriale, rispondono a ricerche informazionali, quelle più digitate su Google.  Sul blog crei contenuti utili al tuo pubblico, crei interesse intorno alla tua attività, ma non stai vendendo. Ancora no.

Naturalmente, in fondo all’articolo, è sempre necessaria una buona call to action: stai dando consigli, informazioni utili che il tuo pubblico stava cercando, ma, in fondo, ecco i contatti per approfondire, ecco il servizio che potrebbe fare al caso loro se sono arrivati fino in fondo…

Ricerche maggiormente transazionali (per i prezzi, per esempio), dunque con un intento di ricerca finalizzato all’acquisto, sarebbero da veicolare verso i prodotti o i servizi, se è stato fatto un buon lavoro a livello SEO anche per le pagine.

Ora che ho il piano editoriale, come faccio a scrivere l’articolo?

Le persone cercano su Google e, se trovano il tuo articolo, e se lo snippet è curato bene e invoglia al click, possono decidere di visitare l’url. Ma la possibilità che se ne vadano immediatamente è altissima, pensa solo a come fai tu stesso con le pagine che apri mentre navighi. Quanto ci metti a decidere che quel contenuto non ti serve?

Sto parlando della famosa frequenza di rimbalzo di Google Analytics,  che sta a indicarti se le persone sono interessate ad approfondire i tuoi contenuti oppure se ne vanno subito. Più è alta, più devi farti delle domande. Ma non è così semplice, per Analytics approfondirò presto in un altro articolo.

Qualche tempo fa ho parlato di come ottimizzare gli articoli utilizzando SEO Yoast e qualche accorgimento, ma oggi voglio aggiungere anche che il tuo articolo deve subito essere molto chiaro. Quando clicco, leggo le prime righe. Probabilmente non ho tempo, voglio subito la risposta, altrimenti me ne vado.

Sì, lo so, soprattutto per chi ama scrivere buoni contenuti non è una notizia eccezionale, ma ci si può prendere accordi:

  • spiega subito cosa fornirà l’articolo a chi sta leggendo
  • ricorda sempre che stai rispondendo alla sua ricerca
  • cerca di fare elenchi, come sto facendo io
  • sii più preciso possibile e schematico: i 5 consigli per… i 4 passi per…

Poi puoi anche approfondire, perché no? Prima devi trattenere l’utente con informazioni molto dirette e immediate, poi potrai stupirlo approfondendo l’argomento e fornendogli quel qualcosa in più che gli altri non possono fornire.

Infine, te lo ripeto ancora: collegamento alle pagine e call to action!

Mi pare di vederti… ti sembra tutto alquanto complicato? Non hai tempo di fare una keyword research per il tuo piano editoriale e neanche di strutturare gli articoli, e non sai quanto ti capisco! Bisogna anche trovare il tempo di lavorare.

È per questo che io ho creato il mio pacchetto Creapiano blog, perché credo potrebbe esserti molto utile, un aiuto concreto e tutta l’autonomia che desideri per gestire il tuo blog.

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