La forma narrativa nei contenuti web, utilizzata sapientemente, potrebbe aiutarti a creare empatia, condivisione, consapevolezza. Potrebbe aiutarti a raccontare meglio i tuoi prodotti.
La forma narrativa non è solo la struttura di romanzi e racconti, ma la linea guida di qualsiasi testo scritto e non solo. Lo sai che viene utilizzata anche per i discorsi politici?
Perché oggi ti parlo della forma narrativa nei contenuti web? Ho pensato a questo argomento lavorando a un videocorso di scrittura creativa insieme ad Alba Grazioli di Geeko Editor, ho deciso di parlartene perché la narratività è molto pervasiva e potrebbe aiutarci in tanti altri ambiti.
Ma che cos’è la forma narrativa?
Senza stare a scomodare i modelli semiotici che hanno il pregio di spiegare qualsiasi contenuto, anche visivo, la forma narrativa è la struttura che si dà quando si racconta una storia. Se vuoi approfondire, c’è questo post in cui parlo della mia tesi di Laurea.
Ma, per semplificare il più possibile, facciamo uno schema:
- c’è sempre un protagonista
- tende verso un oggetto del desiderio
- si arma della competenza per raggiungerlo
- attraversa prove
- lo raggiunge
- successo o fallimento.
Questa, in soldoni, è la forma narrativa.
Pensaci un attimo: è la forma della nostra vita. Ognuno di noi affronta ogni giorno un viaggio (Il viaggio dell’Eroe, di Chris Vogler) per raggiungere uno o più obiettivi, ognuno di noi deve affrontare delle prove e poi infine rapportarsi con il risultato. È per questo, fondamentalmente, che la forma narrativa ha su di noi tanta presa, è per questo che la comprendiamo bene e che la facciamo subito nostra; è per questo che ti consiglio di provare a utilizzarla anche per i tuoi contenuti web.
La forma narrativa nei contenuti web: come?
Non è difficile se, al piccolo schema che ti ho preparato sopra, tu provi ad affiancare i seguenti dettagli:
- il protagonista non deve essere per forza antropomorfo, può essere un progetto, un sentimento, può essere la tua azienda, i tuoi servizi.
- stessa cosa per l’oggetto del desiderio. Può essere una mancanza (mi manca qualcosa e mi devo attivare per raggiungerlo), può essere invece la volontà di evitare qualcosa, un evento… Può essere un sentimento, ancora. Oppure la tua volontà di perseguire un certo lavoro per un cliente.
- competenza: può essere un’informazione che giunge, un’esperienza, un tentativo che ti insegna qualcosa.
- si arriva oppure no all’oggetto del desiderio, e non è detto che questo debba sempre essere un fallimento. A volte il processo stesso può essere chiarificatore per aggiustare il tiro (le storie non vanno tutte a finire rose&fiori, e va benissimo così!)
Se ancora non dovesse essere chiaro, voglio farti un esempio molto specifico. Ecco il post che ho creato su Facebook per il mio cliente, un ristorante che ha necessità di crearsi un’identità online e social più forte. Deve solo raccontarla, naturalmente andando ad attivare tutti i valori che ci siamo chiariti in fase d’analisi.
Prova a rileggere il post tenendo in considerazione lo schema che ho fatto sopra. Prova a riconoscere ogni singola funzione, ma soprattutto chiediti: funziona? La risposta naturalmente è sì, basta vedere il successone che ha ottenuto, soltanto organico. Perchè? Le storie provocano emozioni. Per fare ciò, devono essere raccontate con i giusti elementi e devono andare ad attivare una serie di emozioni ed esperienze universalmente conosciute (i sogni, i desideri, l’impegno, l’esperienza). Le storie sono dappertutto, anche nell’elemento meccanico di un macchinario che devi spiegare.
Ma che ci faccio io con la forma narrativa?
Non importa che tu debba scrivere post su Facebook per una pagina aziendale, che tu debba scrivere una mail o parlare dal vivo, prova a rivedere ciò che vuoi dire dandogli una forma narrativa. Sono certa che tutto scorrerà più liscio!
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