Tradurre un sito: istruzioni per l’uso

Quando dovete creare o rinnovare un sito Internet, sapete di dover coinvolgere varie figure professionali, o perlomeno siete consapevoli di doverlo fare se ciò che volete ottenere è un risultato di qualità. 

Ad esempio, sapete di dovervi rivolgere a un web designer per la costruzione del sito, a un consulente SEO affinché questo sito venga trovato sui motori di ricerca, e a un copywriter in grado di ottimizzare i vostri testi. Poi, nonostante questa consapevolezza, magari temporeggiate perché non avete il budget disponibile, ma nel frattempo sapete che con tutta probabilità il vostro sito non vi garantirà delle vendite.

 Se però prevedete anche una versione in inglese del vostro sito, credo di potermi sbilanciare nel dire che nove volte su dieci riterrete di potervi occupare personalmente della sua traduzione, o – nella migliore delle ipotesi – di poterla affidare a quel vostro amico che ha vissuto due anni a Londra.

Credetemi, vi sbagliate. 

Caratteristiche di un mestiere

Innanzitutto, quello del traduttore è un mestiere e, in quanto tale, prevede una formazione specifica: studi lunghi e approfonditi e un aggiornamento continuo.

Anch’io so cucinare, ma non saprei occuparmi della cucina di un ristorante.

Anch’io so nuotare, ma non saprei insegnarvi lo stile libero.

Anch’io ho un account Instagram, ma non saprei gestire il vostro profilo professionale.

Allo stesso modo, il fatto che voi sappiate l’inglese non vi rende automaticamente traduttori.

E vi dirò di più: di solito si traduce solo verso la propria lingua madre! 

Questo significa che se siete italiani, nati da genitori italiani e vivete in Italia, al massimo dovreste tradurre dall’inglese in italiano. Una traduzione perfetta (perché questo è il vostro obiettivo, giusto?) presuppone infatti una piena padronanza sia della lingua sia della cultura di riferimento.

Inoltre, sapete che ogni traduttore possiede un campo di specializzazione? 

Siamo persone, non dizionari, e comunque tradurre non significa sostituire una parola con un’altra, ma presuppone una profonda comprensione del concetto espresso e delle sfumature linguistiche e culturali sottintese.

Io, ad esempio, sono specializzata in Marketing e Turismo (oltre che in letteratura per bambini e ragazzi) e tutto ciò che riguarda settori tecnici come l’edilizia e la meccanica mi risulta quasi del tutto incomprensibile. Anche in italiano.

Rischi di una traduzione non professionale

Il rischio che correte improvvisando un mestiere che non conoscete e in una lingua che non vi appartiene, è quello di tradurre in modo sbagliato. 

Magari non commetterete degli errori gravi (anche se, in tutta sincerità, ho perso il conto delle volte in cui ho trovato la pagina “informations” sul sito di un hotel), ma il vostro testo conterrà delle imperfezioni e soprattutto suonerà palesemente come “tradotto”: il testo apparirà trascurato e la sua lettura non risulterà piacevole, il lettore potrebbe decidere di abbandonare il vostro sito o comunque potrebbe non cogliere la qualità dei vostri servizi/prodotti. 

In altre parole, un potenziale acquirente non diventerà mai vostro cliente.

La cura del cliente, infatti, inizia ben prima che una persona diventi tale, e si dimostra anche attraverso gesti che potrebbero sembrarvi trascurabili, come il fatto di garantirgli il pieno accesso ai vostri contenuti nella sua lingua. 

La revisione come alternativa alla traduzione

Nonostante tutto quello che vi ho spiegato fin qui, ritenete ancora di poter tradurre personalmente il vostro sito o siete determinati a farlo fino a quando non avrete dei risparmi? Io vi consiglio comunque di chiedere dei preventivi: siete sicuri che le traduzioni siano così costose o di non poter concordare un pagamento rateizzato? 

Se invece la vostra determinazione nasce dal fatto che ritenete di avere un’ottima conoscenza della lingua inglese, potreste comunque ricorrere al servizio di revisione: un professionista rileggerà la vostra traduzione, correggerà le eventuali imperfezioni presenti e trasformerà la vostra traduzione in in un perfetto testo in inglese. Sappiate però che scegliendo questa opzione correte il rischio che nessun professionista accetti l’incarico, nel caso le imperfezioni siano così numerose da rendere necessario ri-tradurre il testo, per cui tutti i vostri sforzi risulteranno vani.

Con questo mio articolo spero quindi di avervi messo più di una pulce nell’orecchio e di avervi fatto rivalutare il ruolo del traduttore. Se però non vi ho convinti del tutto e volete approfondire questi argomenti, vi segnalo i miei articoli “Facciamo chiarezza sul mestiere del traduttore” e “Tradurre risparmiando”, oltre ovviamente a invitarvi a contattarmi per chiarire ogni vostro dubbio. 

Se invece fosse nata in voi la consapevolezza di dover ricorrere a un servizio di traduzione professionale, sappiate che iscrivendovi alla mia newsletter avrete diritto a uno sconto del 10%.

Laura Tenorini

https://www.lauratenorini.com/it/

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