Come scegliere le parole chiave per la SEO

Hai scritto un articolo sul tuo blog, oppure hai creato una nuova pagina per lanciare un servizio e vorresti fosse trovato su Google, ma non sai come scegliere le parole chiave giuste per la SEO, per posizionare correttamente quel contenuto e ottenere traffico.

Ti rassicuro subito: è un interrogativo molto comune, nel mio lavoro non faccio altro che vedere contenuti senza parole chiave.

Che significa?

No, non sto dicendo che tu ti debba dedicare alla terribile pratica del keyword stuffing, cioè riempire i contenuti di ripetizioni a pappagallo della presunta parola chiave, pratica che ti suggerisco caldamente di evitare. Mi riferisco, piuttosto, al fatto che spesso, a fronte di buoni contenuti, non siamo in grado di farci trovare dal nostro target su Google. Dove sbagliamo?

Non sappiamo come scegliere le parole chiave giuste per la SEO, semplice.

Ma per fare questo, ci vogliono solo ed esclusivamente dei tool a pagamento? No, c’è anche la possibilità di fare qualche ricerca in modo gratuito.

Tuttavia, sempre più spesso mi rendo conto che non si tratta di questo: si tratta di un qualcosa che viene prima dei tool che ti dicono quanto volume di ricerca fanno le keyword sui motori.

Scegliere le parole giuste per la SEO: analisi, linguaggio, bisogni

Se dovessimo pensare alla SEO semplicemente come un tool (a pagamento o meno) che ci dice quale parola chiave scegliere, allora noi SEO strategist non serviremmo a nulla, è corretto? È questo il punto: la SEO non è interrogare i sistemi come fossero un oracolo per tirare fuori una serie di parole chiave che, molto spesso, non ci rappresentano nemmeno e ci portano traffico inutile. 

Infatti, metti un attimo da parte le vanity metrics e guarda oltre quel sottile piacere di aprire Analytics e vedere che hai ricevuto un sacco di traffico in più. Se quelle visite non ti portano vendite, quanto vale questo traffico? Zero. (A meno che tu non abbia un blog col quale desideri monetizzare, allora è un altro discorso e leggiti bene l’articolo che ti ho linkato.)

La SEO, nel mio modo di lavorare, è avere davanti argomenti specifici e trovare per ciascuno parole chiave altrettanto specifiche, veicolate dagli intenti di ricerca: questo significa in pratica saper riconoscere cosa cerca il nostro target, ma anche come cerca.

Ma come faccio, se ho un argomento di cui voglio parlare, a individuare la parola chiave che possa farmi posizionare?

Non è facile e non ci sono regole fisse. È un metodo che si può insegnare, ma la verità è che nessun tool può sostituire una competenza di questo tipo, trasversale, olistica: ci vuole un approccio analitico, ci vogliono conoscenze di filosofia del linguaggio e della cultura di massa, per esempio.

Si tratta, però, principalmente, di conoscere bisogni e necessità del nostro cliente ideale. Ecco che la SEO incontra il branding, c’è poco da fare.

Si tratta di tradurre quei bisogni e necessità in ricerche che porteranno al tuo sito.

A quel punto, quando la persona atterra sulla pagina che dà risposte al suo bisogno, via libera alla creatività, ai nomi di prodotti e servizi, ai voli pindarici… Dopo, non prima. Prima occupiamoci di far arrivare le persone giuste, e poi facciamole innamorare. 

Cosa e come cerca il tuo target?

Infatti, spesso vedo pagine che vengono nominate col nome del servizio o del prodotto, insomma, con nomi propri di fantasia e totalmente arbitrari. Ma se l’utente su Google cerca il nome proprio di un prodotto, per esempio: Coca Cola, significa che già conosce quel prodotto!

A cosa serve posizionarsi per chi ci conosce già?

La parola chiave giusta per la SEO non sarà, allora, Coca Cola, ma… bevanda alla caffeina, per esempio. Perché andremo a intercettare tutte le ricerche di chi non conosce la Coca Cola (facendo finta che ci sia qualcuno che non la conosce), ma che ha un’irresistibile voglia di… bevanda alla caffeina.

Ma attenzione!
Il tuo è un target che cerca bevanda oppure bibita? Se pensi che la differenza sia minima, sappi che non è così. Il linguaggio che utilizzano le persone per cercare non è affatto da sottovalutare. Tu stessa, quando fai ricerche su Google, usi determinate parole anziché altre. Questo perché la tua cultura, la tua provenienza, i tuoi gusti e preferenze definiscono il tuo linguaggio e come ti esprimi.

Individuare le parole chiave giuste, quindi, può essere difficile se non conosciamo innanzitutto da chi vogliamo farci trovare, quali sono i suoi bisogni, come li esprime.

Spesso, inoltre, le persone non cercano quel prodotto o servizio, ma cercano soluzioni al loro problema. Ecco che entriamo nel magico mondo del blog, delle ricerche informazionali.

Tu che arrivi su questo articolo non starai cercando un consulente SEO ma piuttosto cercherai come trovare le parole giuste per la SEO o qualcosa di molto simile. La soluzione a un tuo dilemma, a un problema, a un bisogno molto specifico.

Avrai capito dunque che è importante l’intento di ricerca, da valutare prima del linguaggio e prima delle costruzione del contenuto. Trovare le parole chiave giuste, inoltre, non basta, se ci limitiamo a considerare un solo contenuto. Il posizionamento non può essere basato su una sola chiave di ricerca, dev’essere giocato su più fronti, perché le persone hanno tanti bisogni da esprimere, e non cercano solo informazioni ma a volte anche consulti da prenotare, prodotti da acquistare. Dobbiamo quindi metterci dall’altra parte e svestire i nostri panni quando prepariamo i contenuti per il nostro pubblico. Spesso i titoli che scegliamo per quei contenuti, e anche gli stessi testi, sono troppo tecnici, utilizzano un linguaggio da esperti e non considerano che dall’altra parte c’è chi, per esprimere i suoi bisogni, utilizza altre parole.

Sai quante volte mi capita di analizzare contenuti che sono stati visitati per lo più da competitor, e non da potenziali clienti interessati? Proprio perché per costruire il contenuto non sono state utilizzate le parole chiave giuste per chi cerca, ma quelle di chi scrive. La parola chiave, è proprio il caso dirlo, è strategia.

La prima cosa che si può fare, in ogni caso, è rivedere i contenuti già pubblicati da un punto di vista diverso, non più da colui che di questi argomenti è esperto, ma da chi cerca questi argomenti perché ha necessità. Altrimenti farebbe da solo, esattamente come te.

Ma mi raccomando, se cambi l’url delle tue pagine, non dimenticare il reindirizzamento!

Ti va di raccontarmi qual è la difficoltà maggiore quando vuoi posizionare un articolo su Google? Scrivimi e dimmi tutto!

Articoli correlati

evitare penalizzazioni SEO
come apparire su google discover
keyword stuffing