Progetto dopo progetto, continuo a rafforzare la mia convinzione sulla qualità delle visite verso il sito: non hai bisogno di tonnellate di traffico, ma di traffico di qualità. Che significa davvero? Qualche tempo fa ho scritto un articolo sull’interpretazione corretta dei dati di Analytics, all’interno del quale parlavo di un case study interessante. Lo trovi qui:
Non è stata l’unica volta. Spesso mi capita di trovare siti con moltissimi contenuti e migliaia di visite settimanali, ma nessuna conversione, di alcun tipo.
In questi casi si tratta di traffico scadente: non porta nulla se non numeri su Analytics. Ed è anche frustrante, considerando tutto l’impegno che viene profuso per creare quella montagna di contenuti. D’altra parte, ci sembrava una cosa meravigliosa, tempo fa, raggiungere le migliaia di visite settimanali. Questo perché gli obiettivi del singolo sito non venivano presi in considerazione con il giusto peso, così come il target di riferimento.
La qualità contro la quantità: obiettivi e traffico
Se gestisci un magazine, un blog d’informazione su uno specifico argomento e produci più articoli alla settimana, avere migliaia di visite può esserti utile per raggiungere nuove collaborazioni o vendere spazi pubblicitari specifici. Non c’è dubbio!
Se sei una libera professionista o una piccola azienda che punta sul content marketing per vendere prodotti o consulenze (macro conversioni), o semplicemente per raccogliere contatti potenzialmente interessati (micro conversioni) hai necessità di qualità per il tuo traffico che arriva da Google, non di quantità.
Migliaia di visite che non acquistano e non ti contattano non ti servono a nulla. Ma perché, ti chiedi, dove ho sbagliato?
Ogni caso va analizzato a sé, questo lo ripeto a tutte le mie clienti: gli errori, nella creazione di contenuti con obiettivi di posizionamento su Google, non sono errori in termini assoluti. Ci sono valutazioni da fare in base al settore, al target, al contesto. Diciamo però che, molto spesso, l’errore nasce da un posizionamento sbagliato. Scegliamo una keyword molto secca, senza occuparci di sviluppare bene l’intento di ricerca all’interno del testo, e così il nostro micro universo testuale si posiziona per keyword con intenti differenti, che nulla hanno a che vedere con i nostri obiettivi.
Questo genererà un volume di traffico (anche alto, se continuiamo a pubblicare tanti contenuti e imbroccare keyword con volumi alti) con un coinvolgimento molto basso. Che cos’è il coinvolgimento? Apriamo una piccola parentesi: non si parla più di frequenza di rimbalzo, o comunque dobbiamo abituarci a utilizzare i nuovi parametri di GA4. Si parla di coinvolgimento: le persone se ne vanno dal nostro sito, non è quello che cercavano.
Che cosa si può fare a quel punto, con tutto questo traffico e nessuna conversione?
Niente paura, il lavoro è lungo, ma soddisfacente. È necessario, come dicevo, analizzare nei dettagli il traffico e i contenuti, fare un SEO Audit degno di nota e poi valutare una strategia per modificare, rivedere, cancellare o implementare i contenuti, tenendo conto anche dei propri obiettivi di business e del target di riferimento, con le sue abitudini di ricerca, il suo linguaggio, i suoi bisogni. Dopodiché, si deve monitorare la situazione.
Se ti riconosci in ciò che ho descritto nell’articolo, hai due strade da percorrere:
- Vai alla pagina Freebie e percorsi e t’iscrivi ad AggiustaSEO Week, percorso gratuito di una settimana che ti aiuta ad analizzare il traffico e prendere decisioni
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